Vetri in edilizia

I vetri di sicurezza sono necessari per garantire l’incolumità delle persone in tutti quei casi in cui il vetro è montato in una ubicazione in cui è possibile che avvengano degli urti potenzialmente pericolosi. Per la sicurezza dei vetri in edilizia fa testo la norma UNI EN 7697 aggiornata nel 2007; tale norma identifica nelle situazioni di potenziale pericolo quale vetro bisogna usare. A tutto ciò fanno riferimento il D.L. 115 del 1195 (recepito dalla Direttiva Europea 1992/59/CE) ed il successivo decreto legislativo 172 del 2004 (recepito dalla Direttiva Europea 2001/95/CE) i quali trattano la sicurezza generale dei prodotti ed hanno valore obbligatorio.

Nel complesso è opportuno prevedere quanto segue:

  • terziario. I vetri interni devono essere temperati o stratificati indipendentemente dall’altezza dal piano di calpestio, per i vetri esterni è sempre opportuno usare vetri temperati o stratificati ancor più se entrano in contatto con le persone.
  • residenziale. Tutti i vetri che sono posti al di sotto dei 100 cm dal piano di calpestio devono essere temperati (se non c’è il rischio di caduta nel vuoto) o stratificati, sia all’interno che all’esterno dell’edificio. È sempre opportuno usare anche per le lastre al di sopra dei 100 cm vetri temperati o stratificati. Nel caso di rischio caduta nel vuoto (apertura sporgente verso l’esterno) tutti i vetri devono essere temperati o stratificati.
  • parapetti. È obbligatorio l’uso di vetri stratificati anti-caduta nel vuoto. Se i vetri non sono intelaiati sui quattro lati bisogna usare dei vetri temperati stratificati con verifica del DPR 16/01/96 e della norma UNI EN 12600.
  • scuole, ospedali ed assimilabili. Tutti i vetri devono essere stratificati o temperati con classe di appartenenza opportuna secondo la 7697/07.
  • coperture.Tutti i vetri rivolti verso l’ambiente devono essere stratificati. È opportuno usare in lastra singola un vetro temperato e stratificato per aver maggior resistenza meccanica e prevenire le rotture da shock termico. In ambienti ove bisogna prevedere un coefficiente termico contenuto, bisogna usare una vetrata isolante con la lastra rivolta verso l’esterno temperata (di spessore opportuno secondo dimensioni e carico da sostenere) e quella verso l’interno stratificata.
  • vetro stratificato. Uno dei prodotti indicati dalla Norma con caratteristiche di sicurezza anti-infortunio è il vetro stratificato o laminato. Il vetro stratificato, si può definire come un pannello composto da due o più lastre di vetro unite tra loro su tutta la superficie mediante l’interposizione di materiale plastico, di cui il più diffuso è il polivinilbutirrale detto PVB. Lo stesso viene prodotto assemblando due o più lastre di vetro tra le quali vengono inseriti strati di pvb e dopo un primo passaggio in “manganatura” a 70°, per accoppiare le lastre, vengono inseriti in un autoclave a diverse atmosfere che fanno aderire il plastico al vetro e lo rendono trasparente.
  • vetro temperato. L’altro vetro indicato come vetro di sicurezza dalla norma UNI 7697/07 è il vetro temperato perché in caso di rottura si sbriciola in piccoli frammenti inoffensivi.Il vetro temperato è un vetro sottoposto a riscaldamento,riportandolo a 600-650° centigradi e raffreddato repentinamente in modo da avere una compressione permanente capace di dare maggiore resistenza alle sollecitazioni meccaniche e termiche riducendo notevolmente anche il rischio di rottura per shock termico.In caso di rottura, il vetro temperato si sbriciola in tanti piccoli frammenti inoffensivi.

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